E già, ormai questo servizio, nei saloni attenti alla salute del capello, praticano quotidianamente. Ma come funzionano, al di là di proclami che con la realtà non hanno nulla a che fare? Questo può apparire complicato da capire, tuttavia la sua evidenza è lapalissiana nella sua semplicità.
Si parla di amminoacidi che come sappiamo sono derivati dalle proteine, cioè, come tanti piccoli mattoncini che producono un muro e così gli amminoacidi costituiscono le proteine e ce ne devono essere a decine per alcuni ormoni a 35000, tuttavia facendo una media, sono circa 350.
In un capello, la proteina della cheratina, corrispondente dal 95 al 97% in tutto, è composto esclusivamente di α-cheratina e non di β- cheratina, a dispetto di ciò che si narra da sempre e cioè, che la cuticola sia formata da β- cheratina e la corteccia sia formata da α-cheratina, in quanto, la β- cheratina appartiene solo al regno degli animali, a quelli in particolare che hanno la pelliccia, o le piume e non devono assorbire acqua.
Ecco, in poche parole, la β- cheratina è impermeabile e la α-cheratina no. E noi sappiamo perfettamente che il capello è igroscopico e può arrivare ad assorbire fino al 40% del suo peso.
Una piccola cosa da dirti, tutto sommato, che poi non è neanche tanto piccola, è quella di andare a leggerti l’articolo dove parlo dei liscianti di nuova generazione, quelli che erroneamente vengono chiamati alla cheratina, che nel procedimento lisciante, la cheratina, non ci azzecca nulla. Se ti può interessare, L’articolo porta il titolo di “Il trattato sui liscianti, la verità“.
Una di quelle “fuffe”, come le chiamo, che hanno distorto completamente la funzionalità di tali prodotti. Ecco, in quel caso, come spiego in quell’articolo, ci sono alcuni amminoacidi della cuticola, che fanno un brutto scherzo al capello. Qui, non ne parlo per non fuoriuscire dal tema, ma ti posso assicurare che è “Illuminante”.
Ma torniamo al dunque: Se ad un capello destrutturato, poroso e fortemente privato da acqua e acidi grassi, gli facciamo un trattamento di ricostruzione, cosa gli accade? Pensi forse che gli amminoacidi idrolizzati proteici si leghino agli amminoacidi del capello in modo biologico e che soprattutto ci restino?
E allora, vediamo un attimo cosa siano gli idrolizzati proteici… Si tratta di dividere più amminoacidi possibili dalla proteina in presenza di acqua, dalla parola composta “idro“(acqua) e “lisi“(sciogliere). A parte il fatto che, e questo non è cosa da poco, non ti abbiano spiegato con quale metodo questi amminoacidi vengano “divisi” da queste proteine. E cioè, come siano state idrolizzate.
E già…Gli idrolizzati proteici che vengono prodotti per l’agricoltura subiscono un procedimento che si chiama “Gentilprocess” ed avviene per mezzo di enzimi, a pH neutro. Perché? In natura, gli amminoacidi sono levogiri, cioè, hanno un movimento a sinistra, e le piante assorbono solo quelli, che è possibile ottenere solo con questo metodo.
Con il metodo invece alcalino, con idrossido di sodio(soda caustica) con pH 12/14 o con acido solforico 0/0,9, parecchi amminoacidi si distruggono o cambiano da levogiri a destrogiri e le piante non potrebbero assorbirli perché non li riconoscono.
Ora, come credi che questi amminoacidi potrebbero non dico legarsi, ma almeno accostarsi alla cheratina con un senso logico? In pratica, non si tratta di ricostruzione, ma semplicemente come di una mano di stucco sulla struttura del capello con legami + e -, visto che il capello ha carica elettronegativa e i ricostruttori, i conditioners e tutti i prodotti styling(pH acido) hanno carica elettropositiva.
È un legame elettrostatico e basta, che con uno shampoo si slega e fine dell’avventura. A questo proposito, ti rimando all’articolo “Lo shampoo, questo sconosciuto“. Ne leggerai di belle, te lo assicuro!
Nell’articolo “La maschera, un miracolo“, che ti invito a guardare, troverai un modo fantastico per far felice te e le tue clienti.
Ora, io non posso parlare di aziende che propongono questo servizio, perché mi fulminerebbero, tuttavia, pensaci, usa uno shampoo non delicato e poi immagina la tua santa ricostruzione che fine fa la settimana seguente. Va tutta nel lavandino!
Io non ti dico di non fare ricostruzioni, che fan cassetto e fidelizzano la clientela, ma almeno devi sapere che le ricostruzioni, per avvenire, hanno bisogno di un’azione chimica, che avviene per un riallineamento della cheratina cuticolare che salda amminoacidi e basta, o per una finta introduzione di ponti di disolfuro. Gli altri ricostruttori producono solo abbellimenti parziali, che sono anche belli, in quanto in un ricostruttore, non esistono solo gli amminoacidi, ma anche tante altre sostanze preziose.
Ma per ciò che concerne la verità nuda e cruda, gli amminoacidi, per lavorare, hanno bisogno di vita, cioè, di un organismo vivo che li usi, e non di un organismo morto come quello del capello, il quale, una volta uscito dall’ostio follicolare, le sue cellule cessano la loro vita e muoiono.
Magari li potessimo ricostruire con solo una cremina dopo-shampo….
Spero con questo di averti aperto almeno un po’ gli occhi su una tematica da sempre sconosciuta. Se vuoi acculturarti in maniera superlativa, ti invito all’acquisto di “Tricosmetology”, dove ne ho scritte di belle. Difenditi dalle fuffe… Io sto dalla tua parte!
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