Tutti noi, ovviamente sappiamo cosa fa lo shampoo: lava! Ma come questo avviene, nessuno ce l’ha mai spiegato. Pensa un po’: noi acquistiamo gli shampoo dall’azienda che prediligiamo, ma a parte l’estratto della carruba irlandese(scherzo), che ha proprietà ricostruttive sul bulbo(scherzo un’altra volta), che cosa accade nella rimozione dello sporco, grasso e residui styling, lacche, gel o smog che sia. E dovrebbe essere assolutamente doveroso che qualcuno ce lo spiegasse e invece nulla.
Bene, non ti devi più preoccupare perché ci penso io.
Se pensi che siano solo i consumatori di “lavasporcizia” a subire fuffe su quel o quell’altro shampoo dagli effetti ipermiracolosi, ebbene, devi sapere che anche noi siamo travolti da un mondo di promesse miracoliste o da effetti che per uno shampoo, non sono assolutamente possibili. Vuoi un esempio?
Gli shampoo alcalini dei famosi liscianti alla “finta cheratina”, in quanto non è sicuramente lei a lisciare e questa è la prima delle fuffe. Se vuoi saperne di più al riguardo, ti consiglio di leggere ” Il trattato sui liscianti alla cheratina: la verità”. Lo shampoo ti viene venduto con l caratteristica di aprire fantomatiche squame per far penetrare meglio il prodotto. Non è così?
No, non è proprio così. Innanzitutto, per fortuna, lo shampoo non è in grado di svolgere quel compito. A parte il fatto che quell’azione non è neanche svolta dalla famigerata ammoniaca e questo potresti solo scoprirlo con i miei due Seminar ” Color VisionHair” e “Colorista Vincente”, ma andiamo avanti.
Lo shampoo alcalino deve pulire perfettamente il cuoio capelluto e i capelli da tutte le impurità che si sono depostati dall’ultimo shampoo. Sebo, residui sudorali, prodotti styling, smog, ecc. Il motivo è molto semplice; i liquidi liscianti, quelli classici alcalini, o quelli acidi di nuova generazione per intenderci, i liquidi ondulanti, non sono in grado di rimuoverli come ad esempio fanno le colorazioni ad ossidazione e i decoloranti. Se il capello resta anche solo un po’ sporco, le sostanze attive incontrano una barriera insormontabile e non possono lavorare bene. Quello è il motivo e nessun altro!
Lo shampoo non potrà mai avere proprietà curative, Sarebbero sostanze buttate nel lavandino. Deve detergere con la massima delicatezza anche profondamente. E sarebbe perfetto se non contenesse additivi coloranti o profumanti, anche se purtroppo non avrebbe un grande impatto commerciale. La vista e l’olfatto giocano un ruolo molto importante sula scelta di un prodotto.
Nello shampoo, ci sono anche altri componenti oltre ai tensioattivi. i riacidificanti, i correttori di pH, i derivati proteici, oli preziosi che addolciscono l’azione aggressiva lavante. Gli shampoo con un I.N.C.I. scarso, è indice di scarsa qualità.
Su YouTube troverai un video sicuramente più approfonditivo sugli shampoo, dove spiego con degli esempi come i tensioattivi intervengano per pulire cute e capelli, come pure sul mio libro “Tricosmetology“, Tuttavia, ti spiego qualcosa di importante anche qui.
I tensioattivi
Sono loro i responsabili della rimozione dello sporco e ce ne sono di quattro tipi: Anionici che sono quelli che lo staccano da cute e capelli, non ionici, che li mantengono in sospensione per non farli ridepositare e facilitarne il risciacquo, i tensioattivi anfoteri e pseudoanfoteri, che aiutano i primi nella detersione, ma non bastano da soli e per finire, i tensioattivi cationici, che sono presenti nei conditioner e a volte negli shampoo se sono presenti gli anfoteri. Questa tipologia di shampoo sono pubblicizzati come quelli che non hanno bisogno di utilizzare il conditioner dopo-shampoo e qui abbiamo un’altra fuffa. Dopo uno shampoo, c’è sempre bisogno di un conditioner, per 4 ragioni: Riacidifica, idratare, Effetto batteriostatico e rimozione dei residui di shampoo, proprio come fa l’ammorbidente in lavatrice.
Il famoso e vetusto Sodium-Lauryl-Sulfate, il tensioattivo anionico più lavante di tutti è anche il più aggressivo, ma guarda un po’, è anche il più bio-degradabile, anche se l’ignoranza dei canali “bio” li presenta come catastrofici. La stessa cosa per il Sodium-Laureth-Sulfate, meno aggressivo del primo. La stessa cosa per l’Ammonium-Lauryl-Sulfate, ancora meno aggressivo e anzi, davvero un ottimo tensioattivo, a dispetto del nome.
Poi ci sono i glucosidi, che presentano una molecola derivata dal glucosio e che non sono altrettanto lavanti come i primi. Noi parrucchieri/e siamo stati bombardati da proclami bio e quant’altro, quando scientificamente parlando, sono inesatti e davvero fuorvianti. Ti invito veramente a guardare il video “Lo shampoo, questo sconosciuto su YouTube, del quale sarà presente il link tra breve sul mio sito.
Se poi, vuoi saperla tutta non solo sullo shampoo, ti consiglio vivamente l’acquisto del mio libro Tricosmetology, perché lì, le sorprese non mancheranno!
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